Questo è uno spazio riservato ai giovani, d’età e di spirito. Gli argomenti sono liberi. Un solo limite: ogni articolo non deve superare le 30 righe. Naturalmente, non ci sono vincoli alla fantasia. Una commissione, da me presieduta e da me composta, premierà di settimana in settimana, con l’onore di un aggettivo, il “manufatto migliore” (come direbbe Emma Marcegaglia).
Scrivete, scrivete: qualcosa resterà . E magari anche qualcuno.
Grazie, Ezio, per il contributo.
Parlaci ancora, Alfredo……….
“La Stock di Trieste, famosa in tutto il mondo per il suo brandy, vi invita ad ascoltare: Tutto il calcio, minuto per minuto…….”
“Gentili ascoltatori buon pomeriggio, è Roberto Bortoluzzi che vi parla dallo studio centrale. Per i risultati dei primi tempi Enrico Ameri da Torino…… “Juventus 2 Milan 0″ dopo i primi 45′ minuti – Sandro Ciotti da Milano “Inter 0 Atalanta 2″ – Alfredo Provenzali da Firenze: Fiorentina 0 Sampdoria 0…….
Domeniche con la radiolina in mano, o con le prime radio in auto…… “scusa Ameri” …. LA FRASE….
Facile dire che era un altro calcio, un altro mondo, un’ altra Italia. Forse ero solo più giovane e gli: “io sarò” non erano ancora “diventati io ero”.
Se ne sono andate quelle domeniche. E se ne stanno andando quelli che ce le hanno raccontate. Chissà cosa faranno oggi Giubertoni o Bedin o Pizzaballa o Cera, Ricciotti Greatti, Niccolai e Silvino Bercellino, Domenghini, Castano………Logozzo, Spinozzi ed Antoniazzi. Frappampina e Sciannimanico.
Per loro le “veline” erano, al massimo, quelle che si mettevano sotto la carta carbone…… ammesso che abbiano mai usato una macchina da scrivere.
Era un calcio con meno soldi, meno Berlusconi, meno cialtroni da quotidiano o da “radiotelevisioneitaliana”. Niente cialtroni da blog.
C’erano probabilmente le pastigliette, le “punture”. “Meglio due feriti che un morto”. Sarebbero arrivate le “scommesse: ma clandestine”…..
La malinconia è un lusso che non ti puoi permettere, se hai un figlio da crescere. Bisogna guardare avanti: anche se non si vede niente di buono. Neanche con gli occhiali.
Sig.Beck, l’ipocrisia é il suo tratto principale. Lei nei miasmi e nelle provocazioni verso gli juventini che dimostra di non sopportare (per arrivare con orgoglio a 10mila commenti…compreso i suoi) ci sguazza come Esther Williams in una piscina in quei films americani anni 50.
Alessandro, il problema è quello: che il sostituto sia meglio del sostituito. Non sempre succede. In Italia, quasi mai.
Per Beck. Ho letto le risposte. Grazie. Dico solo che è davvero ardua trovarne uno di peggiore. Al Toro, evidentemente, il presidente che viene dopo è sistematico che sia peggiore di quello che viene prima.
Scritto da Roberto Beccantini il 11 luglio 2012 alle ore 17:36
Buona sera. Una mail nella sua casella di posta elettronica.
Alessandro, scusi: in quale sezione mi ha inviato le domande? Potrebbe ripetermele? Grazie.
Per Beck.
Venerdì 6 luglio, ore 0,25, le ho inviato una e-mail con due domande. Due domande che per me sono un piccolo cruccio, cose paradossali alle quali non so darmi una spiegazione. Ci tengo davvero ad avere una sua risposta. La ringrazio in anticipo.
Ciao Christian, grazie per i link. Definire il Vittorio Emanuele uno stadio è un offesa per quelli veri.
Al massimo può essere definito un campo sportivo. E in sessanta e passa anni è cambiato poco… purtroppo.
Christian, la qualità paga sempre. O quasi sempre, in Italia…